Si chiama Piero, lo chiamano Ovosodo perché è nato nell'omonimo quartiere di Livorno. È curioso, bonario, un po' debole. Aderisce alle varie esperienze che gli propongono gli amici. Viene affascina...to da un tipo bizzarro che è in realtà figlio di un ricco industriale. Comincia a legare con le donne, si fa una cultura e cerca di interpretare la politica. Il tutto è narrato con voce fuori campo, in idioma toscano: ormai il testo fuori campo è una moda ben precisa, ed è efficace nei diversi profili (da Jane Austen a Pieraccioni). Virzì vorrebbe porsi come il Pieraccioni più intelligente. La qualità delle battute e della "letteratura" generale della sceneggiatura percorrerebbe quella strada. Il film è comunque corretto e si sorride spesso, anche se la sensazione è quella di un progetto forse troppo organizzato e furbesco. Comunque Virzì funziona, e non è poco nel nostro panorama. Leggi tutto