bellissimo

Come ogni prodotto "sull'onda", si è rivelato inflazionato e sopravvalutato.
Le prime due puntate erano anche decenti, nemmeno eclatanti, ma le altre due di una noia mortale. Una pesantezza, un brodo allungato, quel che in letteratura equivale a "infodump". Una montagna di sequenze e dialoghi totalmente inutili ai fini della narrazione. Diciamo che l'argomento è importante e molto complesso, poteva essere una bella tematica per riflettere ma è stata trattata da cani.
Mi domando come sia possibile che prodotti di così bassa qualità riescano a far parlare di sé meglio di quel che valgono.

Non farla passare come la verità, perchè è solo la tua opinione. Non tutto ciò che diventa mainstream è sopravvalutato, non facciamo di tutta l'erba un fascio, è un discorso di un qualunquismo esagerato, da supponenti, da chi si crede l'elite di sto cazzo. E' un prodotto di ottima fattura, dalla regia, alla sceneggiatura, alla recitazione. Il fatto che tu non la apprezzi è soggettivo, e ci sta, i gusti sono gusti. Ma resta un'ottima miniserie, sotto tutti gli aspetti, uno dei pochi prodotti Netflix che si salvano da molti mesi a questa parte. Eccellente.

nella realta era un nero il killer. nella serie invece un bianco

nella realta il killer era nero. nella serie invece l'hanno fatto diventare un bianco

Non è vero, non è ispirata a nessun caso reale, è una storia totalmente inventata per parlare di vari temi, dalla violenza adolescenziale, alle dinamiche dei social, alle responsabilità della società moderna. Gli ideatori della serie, Jack Thorne e Stephen Graham, hanno chiarito che la serie non si ispira a un singolo caso di cronaca.

Ci sono moltissime serie che trattano del delicato tema dell'adolescenza, ma tra tutte quelle che ho visto questa è sicuramente degna di merito. Dalla sceneggiatura alla scelta degli ambienti in cui la storia si svolge rende il tutto ancora più palpabile e riconducibile alla nostra esperienza quotidiana permettendoci di immedesimarci nella situazione nel suo insieme e nei singoli protagonisti. Il fatto che il regista abbia scelto di non usare la violenza per raccontare una realtà complicata parlando comunque di argomenti forti ma facendolo con coscienza e delicatezza, mi emoziona. Mi sono ritrovata in questo mondo narrato dalla mini serie e mi ha aiutato meglio a capire il mondo che mi circonda.